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ARGOMENTO: Philofobia ?!?

Philofobia ?!? 05/12/2012 20:41 #1


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  • Avatar di Enzo Artale
  • Enzo Artale
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Capita sempre più spesso di sentire parlare o di leggere di "philofobia". Da qualche tempo con questo termine viene indicata la resistenza che alcune persone provano nell'impegnarsi in modo completo e definitivo (almeno nelle intenzioni) in una relazione di coppia. Credo sia il caso di cercare di fare un minimo di chiarezza su un fenomeno che sembra stare raggiungendo dimensioni epidemiche. Innanzi tutto le fonti. Al momento, infatti, non mi risulta che la philofobia sia inserita nelle categorie diagnostiche dei manuali di riferimento sulla salute mentale (DSM e ICD); se ne parla prevalentemente in internet, in siti più o meno specializzati in problemi psicologici, o nelle trasmissioni televisive del pomeriggio, tra una casa infestata dai fantasmi e le ultime novità su un efferato omicidio. Primo consiglio, quindi: accertarsi sempre dell'autorevolezza delle fonti. Poi i termini utilizzati. La fobia è una psicopatologia, cioè una malattia mentale, che si configura come la paura irrazionale (cioè non giustificata) di uno stimolo oggettivamente innocuo. Orbene, stando a questa definizione, nella paura di impegnarsi massicciamente in una relazione di coppia mancherebbe il requisito dell'inoffensività oggettiva dello stimolo, poichè il matrimonio, per esempio, con la conseguente possibilità di procreare, potrebbe essere percepito non solo soggettivamente ma anche oggettivamente come un rischio per molteplici ragioni, non ultima le tuttaltro che esaltanti condizioni economiche attuali in Italia.
Allora cos'è davvero la philofobia? Le risposte potrebbero essere diverse. Secondo il modesto parere del sottoscritto, si tratta di una trovata "commerciale". Il miglior modo di vendere un prodotto è infatti attaccargli un'etichetta accattivante e facile da ricordare. Questi due elementi sono alla base della creazione pianificata delle "mode" da parte degli esperti di marketing. Il terzo elemento è convincere il maggior numero possibile di persone di avere un disperato bisogno di quel prodotto. Un bel nome che rimanga impresso facilita la diffusione del prodotto che lo porta. Quando il prodotto in questione è poi una malattia, faciliterà anche lo scambio di informazioni e il conseguente acquisto delle terapie per curarla. Terapie che, come accade nella maggior parte dei casi, saranno fittizie come la malattia per la quale vengono messe in commercio, e così via fino all'invenzione della prossima finta malattia. Esempio: qualche anno fa, venne letteralmente inventata "l'andropausa", che veniva spacciata come l'equivalente maschile della menopausa femminile, con conseguente inondazione del mercato farmaceutico di "prodotti" che "curavano" o "combattevano" una malattia immaginaria.
Normalmente, la difficoltà nell'instaurare normali e durature relazioni di coppia è da inquadrare in un più ampio disagio, spesso di origine familiare, del quale la così detta philofobia è uno solo dei segni, e spesso nemmeno il più grave.
Enzo Artale
Amministratore Servizi Psicologici On Line
www.studiovirtualedipsicologia.com
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