Il Suo è un dilemma importante, che si pone in un momento cruciale, a metà (più o meno) della propria esistenza, come Dante perso nella "selva oscura". E' la fase durante la quale qualcosa ci suggerisce, forse maliziosamente, che quei treni, che ci sono passati davanti in quantità fino a poco tempo prima, a breve non passeranno più, lasciandoci per sempre nella stessa stazione. Io non sarei così assolutista. In tempi di così detta crisi c'è gente che per un lavoro come il Suo, per quanto lontano dai Suoi sogni, metterebbe la firma a vita. D'altro canto rinunciare ai sogni è un pò come rinunciare a vivere. Credo dovrebbe calcolare se il gioco vale la candela, inventariare ciò che ha e ciò che vorrebbbe e poi pesare il contenuto dei due piatti, ma sia realista! Se continuiamo a guardarci intorno e non rinunciamo ai nostri sogni potremmo scorgere ancora qualche treno, che potremmo prendere al volo solo se ci liberiamo dalle paure che ci hanno impedito di farlo in passato. Si sente in grado di liberarsi di tali paure? O potrebbe, forse, scoprire che con qualche piccola integrazione, la Sua vita attuale non è poi così insoddisfacente?