Buonasera,
credo di avere un problema da dover risolvere e anche presto, parlo di fiducia.
Ho 25 anni, non mi fido di nessuno, ma in particolar modo non ho fiducia nel mio compagno, penso sempre che mi nasconda qualcosa, che non mi dica la verità.
Questa cosa fa stare male in primo luogo me stessa, non vivo serenamente la mia vita e soprattutto la mia relazione, e poi mi rendo conto che è una cosa negativa nei confronti del mio compagno...
Che dovrei fare? Quale può essere a causa di tutto questo? Perché?
Ringrazio chi leggerà questo messaggio e avrà voglia di darmi un consiglio.

All'origine di un tale atteggiamento nei confronti degli altri, di tutti, mi pare di capire, dev'essere qualche episodio specifico, accaduto in passato, o una serie di esperienze vissute, magari in famiglia o a scuola, che l'hanno portata a fare questa scelta nei confronti del mondo. Le informazioni che ci dà per capirne qualcosa in più però sono molto scarse, per esempio, c'è qualcuno di cui riesce a fidarsi o teme che tutti, ma proprio tutti possano tradirLa? Quando si è accorta per la prima volta che non riusciva a nutrire fiducia nei confronti degli altri? Più informazioni fornisce e più chiaro sarà il quadro della situazione, solo così ci sarà possibile individuare una potenziale origine del Suo atteggimento.

Non ho fiducia in nessuno, ma in particolar modo delle persone a cui voglio bene a cui sono particolarmente attaccata, dalla mamma a al compagno... penso che gli altri facciano qualcosa di nascosto, non mi dicano la verità, penso che possano fare qualcosa a mio discapito e farmi male... Questa cosa non so bene quando sia iniziata, ma mi ha sempre dato problemi ed ora che sto costruendo una vita nuova con questa persona mi crea dei problemi.
L'unica origine che possa venirmi in mente è il maltrattamento di mio padre negli anni passati.

Non è una cosa da poco. Il tipo di rapporto che instauriamo da bambini con i genitori funge da modello per tutte le nostre future relazioni. In ambito di coppia, spesso il modello di relazione che scegliamo è quello che avevamo da bambini con il genitore di sesso opposto. Se Suo padre è stato un genitore maltrattante, probabilmente Lei ha imparato a diffidare anche di quelle persone delle quali, in teoria, ci si dovrebbe fidare e, anzi, che dovrebbero essere quelle che ci proteggono da chi vuole farci del male. E' una situazione di così detto "doppio messaggio", da una parte sono quello che deve proteggerti, dall'altra sono io stesso a farti del male. Un bambino che riceve questi messaggi dalla stessa persona è abbastanza normale che sviluppi un istintivo senso di diffidenza verso chiunque, è una forma di autodifesa. Il problema probabilmente non è nel Suo ragazzo, ma in questa diffidenza appresa.

Si io credo che possa essere così, se aggiungiamo poi la maledetta paura di essere lasciata sola, che mi porta ad essere poi possessiva verso i pochi importanti per me... viene fuori un disastro!
Insomma io vivo male questo rapporto perché non mi fido come vorrei e dovrei e penso che prima o poi chiunque entri a far parte della mia vita e divenga importate mi abbandoni.
Non vivo bene il mio rapporto e non vivo bene con me stessa, esistono soluzioni che per lo meno possano alleviare tutta questa pesantezza?

Le soluzioni ovviamente esistono. Penso che aver cominciato ad affrontare apertamente il problema e averlo focalizzato sia già un primo passo importante. Può acquisirne maggiore consapevolezza gradualmente anche da sola, ma per un percorso più mirato, veloce ed efficace l'ideale sarebbe lasciarsi aiutare da un professionista attraverso un breve percorso di consulenza psicologica.