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ARGOMENTO: Perché Trovo piacere nel vomito ?

Perché Trovo piacere nel vomito ? 30/11/2016 18:53 #1

  • Avatar di Anonimi
  • Anonimi
Ho bisogno di un consiglio.
Dopo alcuni mesi libera da abbuffate,sensi di colpa e conseguente vomito autoindotto nell'ultimo periodo ho provato un nuovo desiderio di vomitare. Non ha niente a che vedere con la precedente situazione perché prima ero spaventata da quello che in un certo senso quasi inconsapevolmente facevo, ogni volta mi ripromettevo che non sarei più ricorsa a comportamenti del genere. In questo periodo però ho scoperto uno strano piacere nel vomito autoindotto e mi sono resa conto che se prima era conseguente a grandi abbuffate adesso segue qualsiasi pasto e qualsiasi quantità di cibo. Ho paura a rivolgermi personalmente a un professionista, non solo perché ciò significherebbe parlare con i miei ma anche perché mi obbligherebbe ad espormi con tutte le mie debolezze. Ho sempre cercato di essere una persona forte e non riesco a pensare di dovermi aprire con una estranea ma allo stesso tempo non voglio essere una delusione per i miei cari. Non so come funzionerebbe il colloquio e allo stesso tempo avrei tanto bisogno di parlare con qualcuno perché se fino a poco fa sapevo che i miei comportamenti erano dovuti alla mia debolezza e incapacità di restringere il cibo adesso non capisco cosa accada.

Perché Trovo piacere nel vomito ? 01/12/2016 15:05 #2


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  • Avatar di Enzo Artale
  • Enzo Artale
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Mi rendo conto e comprendo i Suoi timori, ma penso che un consulto con un professionista della salute mentale, con preparazione specifica sui disturbi del comportamento alimentare, sia necessario. Se infatti non fa qualcosa subito per arginare il problema, la situazione potrebbe aggravarsi, perciò Le consiglio di accantonare paure e orgoglio per il Suo bene. Cominci intanto con l'esporre la situazione al Suo medico di base, può darsi che si trovi una soluzione che non renda necessario confidare tutto subito ai Suoi genitori. Tenga inoltre in considerazione che uno psicoterapeuta è sì un estraneo, almeno all'inizio, ma è abituato e obbligato a mantenere il segreto e, Le garantisco, non è lì per giudicarLa ma solo per aiutarLa.
Enzo Artale
Amministratore Servizi Psicologici On Line
www.studiovirtualedipsicologia.com
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