Il ritmo sonno-veglia è soggettivo, Lei forse è una persona "seròtina", che è il contrario della persona "mattutina", ma se il problema si manifesta solo da qualche mese potrebbe trattarsi anche di un modo disfunzionale di gestire una eccessiva quota d'ansia. Potrebbe essere preoccupata da qualcosa e non sa come gestire la situazione, quindi, inconsciamente, rimanda il momento del sonno perchè dormendo perderebbe la possibilità di controllare l'evoluzione di ciò che La preoccupa. Il punto è che il giorno dopo si sveglia tardi e combina poco, quindi, la sera, sente il bisogno di recuperare il tempo perso e continua ad andare a letto tardi, e così via. E' un circolo vizioso che può interrompere da solo o con l'aiuto di uno psicologo che Le faciliterebbe il modo di comprendere l'origine della Sua ansia. Per interrompere da solo il circolo, cominci in questo modo: si dìa un orario fisso per andare a letto e un orario fisso per svegliarsi, e li rispetti, sempre. All'inizio sarà praticamente inutile e Le verrà voglia di lasciar perdere, perchè non si addormenterà subito dopo essere andato a letto nè si sveglierà la mattina dopo quando sentirà la sveglia suonare all'orario fisso stabilito, ma dopo qualche settimana il Suo organismo comincerà ad abituarsi a questo ritmo e la scansione sonno-veglia si "incasellerà" gradualmente nei rispettivi orari. Organizzi poi le sue giornate, cerchi cioè di svolgere attività regolari, cominciando da quelle più impegnative la mattina e diminuendo l'impegno, soprattutto mentale, man mano che si avvicina l'orario stabilito per andare a letto.