Sì, è normale, nel senso che ogni esperienza lascia in noi qualcosa e ci cambia, in meglio o in peggio, dipende tutto da come sappiamo, o non sappiamo, reagire agli eventi. Non si può piacere a tutti e non tutti possono piacerci, questa è una incontrovertibile legge di natura. Il problema nella situazione che descrive in questo post risiede nel fatto che si tratta del Suo punto di vista. Non posso sapere se la persona cui Lei si riferisce sia effettivamente come la descrive, o non si tratti invece di un'idiosincrasia, ma se fosse così, la cosa più utile che potrebbe fare è affrontare la situazione, parlando direttamente con lei, cercando di chiarire la natura della vostra reciproca antipatia e cercando di trovare un "accordo" che vi consenta una convivenza almeno relativamente pacifica. Un passo del genere è necessario a meno che non si voglia arrivare al classico "o lei o me", ma non è detto che sia risolutivo. C'è, poi, anche l'aspetto "dell'obbligo". Se nel rapporto col Suo fidanzato si sente da questi "obbligata" a fare qualcosa che Le causa tanta sofferenza, sarebbe il caso di chiedergli, senza arrivare all'ultimatum di cui sopra, se non sia il caso di ridurre la frequentazione della persona di cui parla, ricordandogli che è fidanzata con lui, non con tutta la sua famiglia. In ogni caso, dovrebbe perseguire una di queste soluzioni prima che il vostro rapporto si evolva ai livelli successivi. Una larga parte di separazioni dipende proprio dalla incapacità dei membri della coppia di saper porre dei limiti permeabili ma chiari all'ingerenza nel rapporto dei propri familiari. Se, alla fine, il Suo fidanzato dovesse "imporLe" la presenza di Sua cognata nel vostro rapporto di coppia, sarebbe lecito prendere in considerazione di rivedere la possibilità di continuarlo.