La bulimia è un problema molto spesso sottovalutato dal coniuge e dai parenti di colui/colei che ne soffre. A volte è sottovalutato anche dal soggetto bulimico, che ritene possa uscirne con le sue sole forze, fino a quando i reiterati tentativi per controllare il fenomeno non lo convincono che si tratta di un disturbo molto serio e resistente. Attualmente ho in cura due signore che stanno effettuando un percorso terapeutico molto intenso utilizzando l'ipnosi Ericksoniana per limitare la compulsione a rimpinzarsi di cibo per poi liberarsene vomitando. Uno dei due casi è molto grave: le abbuffate hanno una frequenza di due o tre volte al giorno anche se la signora è sotto peso: il disturbo era talmente intrusivo da condizionare tutta la sua giornata, che trascorreva pensando quasi esclusivamente al cibo. I primi miglioramenti stanno verificandosi dopo tre mesi di trattamento intensivo, ma l'evoluzione del fenomeno compulsivo è stata arrestata. Il mio consiglio è di non sottovalutare questo devastante disturbo alimentare, ma di intervenire velocemente prima che si strutturi radicalmente nella sua personalità. Cerchi al più presto uno psicoterapeuta che conosca a fondo il problema e che disponga di uno strumento psicoterapeutico di provata efficacia. Se vuole orientarsi verso un professionista che utilizza l'ipnosi, si accerti che sia specializzato in IPNOSI ERICKSONIANA, un tipo di approccio che, se utilizzato correttamente, può contrastare la bulimia in modo estremamente efficace.
Spero di esserle stato utile. Un saluto. Dott. Renato Solinas