Buongiorno. Scrivo perché ho difficoltà relazionali. Sono stata molto presa in giro sin da bambina e non sono riuscita a costruire rapporti di amicizia. Li desideravo, ma non ho mai capito se mi lamento tropo, se esigo o cosa. Mi vedevo vittima ma mi definivano carnefice e non ci capivo nulla.Alla fine volevo essere accettata...cercavo un modo, ma la frustrazione mi faceva diventare vogliosa di primeggiare, come a zittire chi mi rifiutava. Sentivo di dover essere perfetta. Ho avuto una storia tormentata, poi è arrivato lui, uno di quelli che non avrei mai guardato, il classico alternativo, folle, divertente, sempre sopra le righe. Toccava tutte come se fosse affamato, però se una ci stava spariva. Era un po' in carne, ma era la prima volta che ero attratta da un uomo, (ho 25 anni, notasi). E' sempre stato sfuggente, mi ha parlato poco...era inaffidabile sugli orari di lavoro, ma poi mi spiegò che era perché era dirigente e poteva farlo. Oscillava un po' di umore, però l'ambiente lavorativo era caotico, tutti sparlavano di tutti, oggi amici domani no. Lo avevo trovato a sparlar di me con gli altri, ma nel tempo aveva cambiato opinione. C'è stata una avventura, era ancora preso dalla ex. Ho provato a stargli vicino senza chiedere, solo che si allontanava sempre più. Cercavo di parlarci, di chiedergli come andava, ma non avevo più occasione di vederlo. Ora mi ha mandata a quel paese, ma non riesco a dimenticare la sensazione che ho provato in sua compagnia. vi chiedo perché:
-non riesco a capire che non mi vuole? (non è confuso, mi manda a quel paese dicendo che è il meglio per me e lo fa nel mio interesse)
-perché ci ho fatto un così grande castello in aria?
-che cosa causa il consumo di cannabis?