"con tutto il rispetto per chi sta peggio" e' un pensiero stupendo, grazie per averlo evidenziato nella tua sofferenza

non so se ti puo' aiutare ma la insicurezza di cosa c'e' dopo e la certezza di cosa c'e' ora a me ha aiutato a prendere la decisione giusta ed a rimanere qui, anche se mio marito sarebbe ben felice in ogni momento di indossare il nero

i problemi di salute - ogni tipo di problema sia fisico che psicologico - sono distruttivi ma l'insicurezza e il non sapere che c'e dopo da dove nessuno e' mai tornato per spiegarlo gli atei puo' dare la forza di resistere un altro po' qui

se sei religiosa poi non si puo' ma questa e' un'arma di difesa non una giustificazione

cari saluti

grazie per non aver liquidato la domanda.
tuttavia, il mio problema è fisico e di difficile risoluzione.
Mi sento un peso e vorrei togliermi di mezzo e porre fine alla sofferenza.
E' che allo stesso tempo non voglio perchè ho paura, ma non della morte, ma di chi rovinerei con questo gesto e di trovare una sofferenza eterna e non la pace che tanto desidero.
Continuo a combattere, ma non c'è giorno che non pensi a come farlo. Mi vedo, so che sarebbe definitivo, ma ripeto ho paura. Parlando per il mio caso, non è vita, con tutto rispetto per chi sta peggio, ma magari ha più forza di me.
Saluti a tutti.

Non saprei dire quale sia la condizione migliore per Suo marito, se è di lui che si preoccupa, ma so che probabilmente la più "devastante" sarebbe proprio il Suo suicidio. Non so quali terapie ha già provato per i Suoi disturbi, ma, se non ha niente da perdere, Le consiglio di dare un'occhiata alla sezione "come scegliere il professionista giusto".

Ho una domanda, che scuramente non sarà ben accolta, ma che sento di dover porre a qualcuno. E' "meglio" per un uomo che sta bene essere il vedovo di una suicida o l'ex marito di una donna che si è uccisa?
Sono pervasa da disturbi che mi rendono la vita impossibile e non riescono a curarli, sono a livello di comunicazione neurologica e in queste condizioni invalidanti non voglio pensare di passare il resto della mia vita (ho meno forza di persone messe peggio di me, ma ognuno ha le sue risorse, io non ne ho più). Ma in un pensiero assurdo (perchè cmq si sentirà distrutto) per mio marito mi sono chiesta quale sia la condizione migliore per lui per cercare di non devastarlo, sotto ogni punto di vista, per sempre.
Scusatemi, ma grazie a chi vorrà rispondere.